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Isola di Caprera, 1873. Giuseppe Garibaldi rievoca a un misterioso naufrago inglese le sue straordinarie imprese di guerrigliero. Lasciata l'America del Sud e tornato in Italia, nell'estate del 1848 l'"Eroe dei due mondi" è pronto per nuove battaglie. Non più come corsaro ma alla testa di un esercito di volontari, le camicie rosse. Il nizzardo ha un sogno, condiviso con i suoi seguaci: unificare l'Italia. Per riuscirci - dopo aver messo la sua spada al servizio dei Savoia - deve scacciare gli invasori austriaci dalla Lombardia e dal Veneto, i francesi di Napoleone III dallo Stato Pontificio e i Borboni dal Regno delle Due Sicilie. In un incalzante susseguirsi di scontri, fughe, amori e tragedie, come la morte della moglie Anita, la fama del prode assume i contorni della leggenda. Acclamato dal popolo, ma visto con sospetto dal primo ministro del Regno di Sardegna, Cavour, e dal capo della Giovine Italia, Mazzini, Garibaldi è oramai un mito in tutto il mondo quando nel 1860 realizza le imprese che lo renderanno immortale: lo sbarco in Sicilia a capo di mille camicie rosse e la consegna del Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II.